Venusiano

scritto da Raskolnikov
Scritto 23 ore fa • Pubblicato 14 ore fa • Revisionato 14 ore fa
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Testo: Venusiano
di Raskolnikov

Venusiano

Stamane c'è nebbia, un paesaggio ovattato ma di notte ho fatto sogni cristallini e colorati. Ambisco a stare sempre meglio con sempre meno cose e a non farmi trafiggere da sguardi, giudizi, opinioni. Indossare l'armatura, flessibile e resistente, fatta di un materiale innovativo, spaziale.

Poter seguire il mio percorso con sempre meno paure, con sempre meno rimpianti o nostalgie, con sempre meno ansia. Un percorso di crescita? No. Un percorso di trasformazione, di rivelazione della mia vera natura venusiana. Arrivai dal pianeta Venere così piccolo che mi dissero d'esser nato da un parto terrestre. Invece nacqui dal lattiginoso ribollire di rocce tiepide, sguscianti, azzurrognole.

La Terra è un bel pianeta, niente da eccepire, però non mi abituerò mai a tutta quella gente, allo street food, alle strade della prostituzione, ai macelli a cielo aperto, alle poesie che rattristano, ai dervisci rotanti, ai brufoli, al durian.

Su Venere c'è ben altro, non ve lo dico perché non capireste, sono piccoli focherelli che non bruciano e pochi, pochissimi venusiani che non frignano mai, vivono senza pensare perché i pensieri sono astronavi: passano in alto con lucine colorate e tosto svaniscono nello spazio di un minuto.

Venusiano testo di Raskolnikov
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